Perchè questo convegno?

La Fondazione Intercultura organizza ogni due anni un convegno internazionale che riunisce interculturalisti, educatori ed esperti di varie discipline per discutere temi legati alle culture e alla formazione interculturale. Dal 2008 sono stati trattati argomenti che ruotano intorno all’origine delle culture e all’identità nazionale: recentemente si è parlato del ruolo del “sacro” (a Bari nel 2017) e dei rapporti tra neuroscienze e culture (a Firenze nel 2019).

 

In questi convegni interdisciplinari ha attirato molto interesse il divario tra i valori dichiarati dai documenti istituzionali dei vari Paesi (ad esempio le Costituzioni) e quelli vissuti profondamente nella quotidianità da chi appartiene alla cultura di quel Paese (in Italia: la prevalenza del locale sul nazionale e del clan sul patto sociale, un cattolicesimo paganeggiante, un’illegalità diffusa, un istintivo orientamento al passato).

 

Nel convegno “Ricomporre Babele” (Milano 2011) molti osservarono come siano proprio le culture profonde, spesso vissute inconsapevolmente da chi vi appartiene, a rendere più difficile la globalizzazione e la convivenza tra gruppi diversi anche all’interno dello stesso Paese. I conflitti culturali infatti non ricalcano conflitti palesi tra Stati e istituzioni, ma sono spesso conflitti occulti tra diverse visioni del mondo e stili di vita.

 

La Fondazione Intercultura ha ripreso questi argomenti in un convegno che si è tenuto a Firenze dal 2 al 4 settembre 2021, per ragionare se, al netto delle differenze culturali, esistano valori universali comuni che possano facilitare la convivenza, al di là delle differenze con cui questi valori si manifestano nelle istituzioni e nei comportamenti concreti delle varie culture.

I convegni della Fondazione (l’ultimo, a Firenze nel 2019, è stato dedicato al tema "neuroscienze e culture": tabularasa.fondazioneintercultura.org) riuniscono alcuni tra i maggiori esperti di un settore, perché conducano seminari paralleli in dialogo con interculturalisti di varia provenienza: soprattutto insegnanti o volontari che vivono l'interculturalità sul terreno della scuola o degli scambi internazionali di studenti. Da questi confronti nascono colloqui interessanti e proficui tra specialisti e "praticanti".